Chiese

La SS. Annunziata

Le origini della chiesa sono molto antiche, infatti viene eretta attorno alla metà del 400, sull’impianto originario della chiesa romanico-bizantina di S. Nicola. Chiesa Matrice fino al 1480, perde il titolo quando, per rispetto a S. Nicola, rifiuta di abbandonare il rito greco-ortodosso. Distrutta dal terremoto viene ricostruita a partire dal 1772.

The SS. Annunziata

This church is very old, and was built about halfway through the 15th century, on top of the original Roman-Bizantine church of  St. Nicola. “Motherchurch” up to 1480, it lost its title when it refused to abandon its greek-orthodoxe rites, out of respect towards St. Nicola. It was destroyed by an earthquake (1693) and re-built in 1772.

Nella chiesa dei Nunziatari

L’Annunziata, come fosse un museo d’arte sacra, è stata arricchita nel corso dei secoli, di pregevoli opere d’Arte, oltre a quelle ereditate dalla precedente chiesa dedicata a S. Nicola. Molti sono i dipinti, i più importanti posti sugli altari o in posizione particolari: la “Assunzione di Maria” (firmato “Guidonius Narcisus pinxit il 1505”); la “Presentazione di Maria” (1545) di A. Lo Blanco. Tre tele del XVII sec: la “Annunciazione” attribuita a C. Dolce; il “Supplizio di S. Giovanni” di M. Minniti, della scuola del Caravaggio; “S. Gaetano da  Thiene” di V. D’Anna; anche la piccola tela del “Trionfo di Cristo Re” è del 700. Dell’800 sono il quadro delle “Anime Purganti” ( F.lli Vaccaro, 1857) e gli affreschi dell’abside (G. La Leta) e nei pennacchi della cupola (M. Sparavilla, 1887). Tra le altre opere una statua lignea di S. Nicola (XV sec), un Crocefisso del 700, attribuito a Frate Umile da Petralia, forse proveniente dalla Casa Professa di Palermo, un “Gruppo della Pietà” in cartapesta (1751) di S. Alessi. Il Battistero (1913), in marmo bianco e bronzo, di M. Rutelli. Si conservano infine un ostensorio in argento e oro, un calice d’argento del 600, il “Manto” di broccato dell’Annunziata.

In the church “Nunziatari”

Over the centuries, the church of  “SS. Annunziata” has been enriched with wonderful works of art, added to the existing ones which were in St. Nicola’s church, and it is like a museum of sacred art. The most important paintings are on the altars or in particular spots: the “Assumption of Mary” (signed “Guidinius Narcusius (xit) il 1505”); the “Presentation of Mary” by A. Lo Blanco (1545). Three XVII century paintings: “Annunciation” attributed to C. Dolce; “Il Supplizio di  S. Giovanni” by M. Minniti from Caravaggio’s school; “S. Gaetano Thiene” by V. D’Anna. The small painting “The triumph of Christ the King” dates back to the 17th century. “Anime purganti” (Vaccaro brothers, 1857) belongs to the 19 th century, like the frescoes in the apse (C. La Leta) and the cupola (M. Sparavilla, 1887); you can also find a wooden statues of St. Nicola (XV century), a 17th crucifix, attributed to Frate Umile da Petralia, perhaps from Palermo, a “Gruppo  della Pieta” in paper machè (1751) by S. Alessi. The Baptistery (1913) in white marble and bronze is by M. Rutelli. We also find an ostensory in silver and gold, a silver goblet dating back to the 17 th century, the brocade cape of the “Annunziata”. 

S. Maria della Gratia O dei Cappuccini

Costruita dai Cappuccini nel 1616, nella parte alta della città, è a una sola navata, con copertura a botte, due cappelle laterali e cinque altari (sopra i due a destra vi sono preziosi reliquari). Una cantoria in legno sovrasta l’ingresso. Nel 700 stucchi e intonaci coprirono gli splendidi affreschi che decoravano l’intera chiesa e che oggi sono in parte tornati alla luce e si possono ammirare sull’angolo del secondo altare di destra e sullo stipite d’angolo della seconda cappella. Il Convento annesso fu custodito, per secoli, incunàboli e pergamene antiche, che oggi costituiscono il “Fondo Antico” della Biblioteca “F. Stanganelli”. Appena accanto all’ingresso, a destra una bella acquasantiera antica, a sinistra si nota la botola che chiude la scala dalla quale si accede alla cripta.

S. Maria della Gratia or Capuchin

Built by the Capuchin friars in 1616, is in the high part of the town. It has only one nave, with a barrel-vault ceiling, two side chapels and five altars (precious reliques are to be found above the two altars on the right). Wooden choir stalls overlook the entrance. In the 18th century stuccoes and plaster covered the splendid frescoes which decorated the whole Church. Now  part of them has been rediscovered and can be seen in the corner of the second altar on the right and on the  corner door jamb of second chapel. The annexed Convent has contained incunabula and old parchments which now form the “antique reserve” (trust) of the F. Stanganelli library. Next to the entrance, a beautiful antique holy water setup (basin), and to the left we can see the trap-door that leads to the Crypt.

Santuario di S. Francesco all’Immacolata

Monumento Nazionale, risale al XIV sec., quando portava il titolo di S. Antonio. Nel 1478, dopo il passaggio di Comiso sotto la Signoria dei Naselli (1453), l’antica chiesetta fu donata ai Frati  Minori conventuali, che la officiarono fino alle leggi di eversione (1866-67), salvo una breve parentesi (1519-1949) in cui fu officiata dai Minori osservanti. L’unica navata è coperta a capriate, gli altari sono di epoche diverse, tranne i due altari “binari” sulla destra, che appartengono al rifacimento cinquecentesco. L’abside ottagonale fu aggiunta nel 1517, voluta da Periconetto Naselli come cappella privata della famiglia.

Sanctuary of St. Francis and the Immacolata

This is a National Monument, built in the XIV century. In 1478, the Naselli gave  the little old church to the Minor Friars of the convent, who held it unit the religious congregations were suppressed (1866). The only nave is covered with wooden “capriate”, the altars belong to different periods, except the original twin ones on the right. The apse was a private chapel for the feudatories sand was built in 1517 for Periconetto Naselli.

Santa Maria delle Stelle

La chiesa sorta agli inizi del XV sec sul terrapieno alla destra della fonte Diana era di impianto limitato e dotata di un proprio cimitero. Abbattuta e ricostruita alla fine del ‘400, era dotata di cupola. Pericolante già ne 1637, riparata con una pubblica sottoscrizione, fu gravemente danneggiata del terremoto del 1693. Appena l’anno dopo, però, iniziò la ricostruzione e l’ampliamento, guidata dal parroco Porcelli, per volontà del conte Baldassarre V e, già nel 1699, fu possibile riconsacrarla.

Santa Maria of the Stars

Built in the XV century, on the right side of the fonte Diana, it has a limited area, with a little cemetery. Destructed and re-built on the XV century, it was seriously damaged by the earthquake in 1693. The year after, however, reconstruction and the amplification began, under the direction of P. Porcelli, for the wish of count Baldassarre V, and, already in 1699 it was possible to consecrate it.

Dopo il terrremoto del 1693 la chiesa fu ricostruita ispirandosi ai disegni che Rosario Gagliardi, autore delle splendide chiese di  S. Giorgio di Ibla e Modica (1744), a  Comiso tra il 1735 ed 1740 al seguito dei marchesi Trigona di Canicarao, lasciò alla parrocchia, che ancora oggi li conserva. Le maestranze artigiane comisane affinarono la propria arte lavorando alla ricostruzione della Matrice, ma l’unico nome pervenutoci è quello dello scultore E. Lucenti, che intagliale modanature della cupola.

After the 1693 earthquake the Church was reconstructed drawing inspiration from the sketches that R. Gagliardi left to the parish. He was the autor of the splendid Churches of S. Giorgio of Ibla e Modica (1744), in Comiso between 1735-1740 to the succession of the marquises Trigona in Canicarao, that still preserves them today. The Comiso craftsmen perfected their art by working on the reconstruction of the Matrice but the only name that reached us is of the sculptor E. Lucenti, who carved the mouldings of the dome.

La chiesa di San Biagio

La grande chiesa romanica a tre navate dedicata a S. Biagio il vecchio, venerato dalla comunità bizantina di Comicio, fu edificata sulle rovine di una antica chiesa basilide del IV sec. Ampliata nei primi anni del 1500 fu distrutta dal terremoto del 1693 e ricostruita solo in parte, conserva dell’originaria struttura solo la navata centrale.

The St. Biagio’s church

The big Roman Church with three naves dedicated to St. Biagio, who was revered by the Byzantine community of Comicio, it was built over the ruins of an old basilide IV century Church. At the beginning of the 1500 it was enlarged, but, destroyed by the 1693 aerthquake, and partly re-built. Only the central nave has preserved its original structure.

Chiesa di San Giuseppe

Nel quartiere omonimo. In origine cappella private della famiglia Occhipinti. La Chiesa è ad una navata, sette altari e una cripta sotterranea, l’abside è decorata con stucchi del 700. Conserva due tele, “S. Apollino” e “S. Gaetano da Thiene” e la statua lignea raffigurante la Madonna della Mercede.

The Church of St. Giuseppe 

Originally  the Church was the private chapel of the Occhipinti family. The Church has got one nave, seven altars and an underground  crypt. The apse of the Chuch is decorated with stucco works of the 18 th century. In the Church there are two paintings “St Apollonio” and “St. Gaetano da Thiene” and a wood statue, the Virgin Mary  (Madonna della Mercede).

Da: guida virtuale di Comiso (proprietà del comune di Comiso)